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Huawei presto lancerà i primi satelliti per il 6G, ecco i dettagli

Mentre continuano senza sosta i lavori per l’implementazione delle nuove Reti di quinta generazione, e mentre molte aziende produttrici di smartphone hanno cominciato a portare sul mercato dispositivi più accessibili pensati per consentire a chiunque di sperimentare le velocità del 5G, Huawei si getta nel futuro, lasciando le attuali tecnologie alle sue spalle.

Stando a quanto riportato dalla testata giornalistica cinese Global Times, Huawei sarebbe pronta a lanciare i primi test di verifica delle Reti di sesta generazione (6G) da lei sviluppate. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Huawei sarebbe pronta a lanciare i primi satelliti 6G

Il rapporto cita una fonte molto vicina a Huawei, secondo la quali il colosso cinese avrebbe lavorato, e lavorerebbe tutt’ora, e collaborato con China Mobile per la realizzazione delle prime tecnologie di comunicazione mobile di sesta generazione. I lavori sarebbero addirittura a un buon punto, tanto da consentire all’azienda di avviare i primi nel mese di luglio, quando Huawei, con la collaborazione di China Mobile e un’azienda spaziale nazionale,  lancerà due satelliti che permetteranno di verificare il funzionamento delle Reti 6G.

Si tratta di una notizia senz’altro sbalorditiva se si considera che il 5G ha appena debuttato a livello mondiale e le infrastrutture sono ancora in fase di implementazione in molte aree del mondo. Se si considera il solo caso italiano, poi, ci sono ancora molti Comuni che non riescono neppure a navigare alla velocità del 4G.

Riguardo al 6G, comunque, attualmente non si hanno molte informazioni. Stando a quanto riportato dalla fonte, rispetto alla costruzione di Reti 5G che si basano su stazioni base per la trasmissione dei segnali, le Reti 6G, trasportando frequenze più elevate, necessitano di utilizzare il satellite per le comunicazioni anziché delle stazioni base a bassa penetrabilità. Non ci resta che attendere ancora un po’ di tempo per scoprire maggiori dettagli.

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Pubblicato da
Veronica Boschi