Chi non ha mai ricevuto mail o messaggi sospetti sul proprio indirizzo e numero telefonico, in cui magari si alludeva a possibili chiusure del conto corrente? Siete incappati nel fenomeno del phishing, una truffa indirizzata più o meno miratamente a seconda dei casi e delle informazioni di cui gli hacker sono in possesso. L’intento? Riuscire a mettere mani sui vostri conti e sul vostro online banking.
Dopo il drastico aumento della digitalizzazione degli utenti avvenuto nel corso dell’ultimo anno, questo fenomeno rischia di essere molto più pericoloso di quanto immaginate. Talvolta può capitare che arrivino messaggi in cui viene riportato proprio il vostro nome e cognome, e lì diventa difficile comprendere subito che si tratta di un raggiro.
Normalmente le vittime di phishing perdono tutto senza sconti. Il denaro che gli hacker riescono a prelevare non viene in alcun modo restituito agli utenti.
Eppure una decisione presa poche settimane fa potrebbe cambiare l’approccio delle banche nella tutela dei propri clienti in caso di attacco phishing.
A prendere provvedimenti circa la tutela dei risparmiatori vittima di phishing ci ha pensato l’ABF, l’Arbitro Bancario Finanziato, che corrisponde a un sistema di risoluzione alternativa per le controversie tra clienti, banche e terze parti.
Nello specifico, l’ABF ha sentenziato che le vittime di phishing, così come i clienti raggirati nell’ambito dell’e-commerce o defraudati in altro modo, abbiano diritto al risarcimento. Come? Semplicemente presentando ricorso proprio presso l’ABF.
La ragione di questa decisione storica giace nella non volontarietà del gesto da parte del cliente: come spiega Laila Perciballi, avvocato che al momento sta seguendo una pratica legata ad un cliente vittima di phishing, “Se ignoti autori sottraggono soldi dalle carte di credito o dal conto corrente attraverso furti di credenziali realizzate mediante l’invio di un SMS sull’utenza telefonica, la colpa non è più del cittadino”.
Un’ulteriore garanzia in un momento in cui il phishing risulta sempre più frequente.