Uno dei più grandi mali della nostra epoca è senza ombra di dubbio la malaria, la malattia trasmessa da una zanzara vettore appartenente al genere Anopheles e causata da un microorganismo unicellulare appartenente ai protisti chiamato plasmodio.
Questa malattia colpisce all’incirca 200 milioni di persone all’anno, i plasmodi infatti, esplicano il loro ciclo vitale solo all’interno dei globuli rossi umani (per le 4 specie in grado di contagiare l’uomo), per poi circolare nelle zanzare vettore a seguito di puntura,
I sintomi in genere si iniziano a palesare circa 15 giorni dopo l’avvenuto contagio e consistono in febbre ricorrente, sudorazione, rigidità nucale, vomito e diarrea, con il trattamento che deve essere assolutamente precoce ed solitamente e base di Artemisina, una molecola con specifico tropismo per i plasmodi ma che negli ultimi anni sta perdendo di efficacia a causa della resistenza acquisita dai plasmodi a seguito dell’uso intensivo della molecola.
Vaccino efficace al 77%
Ovviamente il contesto delineato, sottolinea quanto sia importante riuscire a produrre un vaccino contro questo patogeno che, ogni anno uccide più di 400mila bambini dell’Africa sub-sahariana, di cui almeno l’80% sotto i 5 anni di età.
Un nuovo vaccino promettente è però in fase di sperimentazione, lo studio è stato pubblicato in versione preprint sulla rivista The Lancet mostrando un’efficacia pari al 77%.
Nel dettaglio nella fase IIb della sperimentazione, sono stati coinvolti 450 bambini tra i 5 e i 17 mesi, i quali sono stati suddivisi in tre gruppi, di cui due hanno ricevuto una dose di vaccino con una differente concentrazione di adiuvante mentre il terzo ha ricevuto un placebo, nel dettaglio, nelle due dosi è stato usato un adiuvante che serve ad intensificare la risposta del sistema immunitario per rendere il prodotto più efficace, ovvero 25mg di Matrix-M nel primo e 50mg nel secondo.
Ciò che è emerso è stato a dir poco sorprendente, infatti nel primo gruppo di pazienti vaccinati è risultata una capacità del 74% di prevenire la malattia e addirittura una capacità del 77% nel secondo gruppo, ovvero quello che aveva ricevuto più adiuvante.
Il vaccino contro la malaria è pensato per essere composto di 3 dosi somministrate a distanza di quattro settimane l’una dall’altra prima della stagione della malaria,con poi una quarta dose richiamo l’anno successivo.