Il salmone atlantico è probabilmente il pesce più conosciuto al mondo. A testimoniarlo è il fatto che è da oltre 2 millenni che viene consumato sulle tavole di tutti i Paesi del mondo. Ciò che lo rende un alimento particolarmente valido è il fatto che possiede valori nutrizionali davvero straordinari. Oggi, vista l’enorme quantità di salmone che viene consumato in tutto mondo, alcuni studiosi hanno deciso di sviluppare una tecnica che consenta di produrre questo alimento direttamente in laboratorio.
Ad avviare questo percorso è stata la Wildtype, una società californiana in cui un team di ricercatori ha deciso di creare in laboratorio il salmone partendo da alcune cellule animali, fatte poi riprodurre nei bioreattori. Questi ultimi, altro non sono che grosse taniche di acciaio inossidabile e, successivamente, vengono nutrite con gli stessi nutrienti che il salmone vero consuma in natura.
Si tratta, fondamentalmente, di una tecnica che ricalca quelle messe a punto ad oggi per la creazione della carne sintetica in laboratorio. Anche in questo caso, l’obiettivo degli scienziati californiani è quello di ottenere un prodotto sì sintetico, ma che sia quanto più simile possibile a quello vero per gusto, consistenza e profilo nutrizionale. La missione di Wildtype è quella di riuscire a creare il pesce più pulito e sostenibile in modo da evitare la pesca di questa specie. Attualmente, il salmone sintetico della società californiana, è stato utilizzato per la creazione di sushi e sashimi. L’unica pecca, riguarda le proteine che sembra siano presenti in quantità inferiore rispetto all’animale vero. Anche se ancora è presto per dirlo, chi lo sa, magari tra qualche anno potremmo trovarci al supermercato proprio di fronte ad una confezione di salmone creato in laboratorio. Non ci resta che aspettare.