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Huawei è stata colpita duramente dalla politica del governo statunitense, una strategia iniziata con la precedente amministrazione, ma comunque continuata dall’attuale. Il risultato è stato uno sgretolamento del mercato degli smartphone del colosso. In Europa è praticamente sparita, ma anche in Cina il danno è stato enorme.

La Cina è il primo mercato al mondo per gli smartphone e lo è anche per Huawei. Lo è ancora, ma è comunque in caduta libera come si evince dagli ultimi dati trimestrali. È passata da un picco di quasi il 35% a livello di volumi di spedizioni ad appena il 16%, un solo punto percentuale sopra Xiaomi.

A banchettare sulle ferite di Huawei ci hanno pensato Vivo e OPPO, due produttori che hanno capo alla stessa compagnia madre. Entrambi hanno visto una crescita importante che le ha portate ad avere un volume di spedizioni di rispettivamente il 24% e il 23%.

 

Huawei: la situazione si fa sempre più difficile

È una caduta importante quella di questi primi tre mesi del 2021. Non si tratta di un periodo dell’anno notoriamente debole per Huawei perché basta vedere quello che è successo nel 2020 nello stesso periodo. La compagnia cinese aveva momentaneamente superato Samsung a livello di vendita globali. Ora non è prima neanche in Cina.

Probabilmente, più si andrà avanti con i trimestri più Huawei perderà punti percentuali. In questi mesi ha provato a rindirizzare meglio il mercato. Tra il sistema operativo mobile proprietario e la produzione di chip, la speranza è di ritornare in auge tra un paio di anni. Sarà un percorso difficile.

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