Recentemente ha fatto notizia la storia di un uomo nel Regno Unito che è guarito da un raro tumore del sangue dopo aver sviluppato il Covid-19 a seguito di un contagio. C’è un’altra storia simile, ma questa volta riguarda un uomo di 61 anni italiano. A quest’ultimo era stato diagnosticato un linfoma follicolare ma durante il trattamento per combatterlo è rimasto contagiato dal coronavirus.
Il SARS-CoV-2 aveva attaccato i polmoni dell’uomo e i medici se ne sono accorti con degli esami. La diagnosi è stata poi confermata dopo un tampone nasale che ha di fatto rilevato la presenza del virus. Si trattava di Covid-19. Nello stesso momento aveva registrato un altro cambiamento legato alla risposta a un agente chimico usato per combattere questo genere di tumori.
La malattia si è evoluta mentre il virus continuava a imperversare nel corpo anche se non è chiaro quanto siano stati gravi i sintomi del Covid-19. Una volta guarito, sono stati fatti altri esami ed è stata identificata una remissione completa del cancro, qualcosa che era già successo in altri casi clinici.
Come nel caso inglese, l’infezione del SARS-CoV-2 ha fatto innescare una risposta immunitaria nel corpo dell’uomo particolarmente violente. All’inizio il tumore ha presentato un fenomeno di riacutizzazione, ma poi è stato sconfitto dalle difese dell’organismo. Come sottolineano gli esperti, questo fenomeno mostra uno stretto rapporto di interazione tra l’infezione da Covid-19, l’infiammazione dovuta al virus e la biologia del tumore. Ovviamente si tratta di due casi limite e non si può considerare questo virus come nostro alleato.