Rilevare anzitempo la presenza di virus, tossine e batteri dalle superfici è sicuramente importantissimo al fine di prevenire qualche infezione. Per tale ragione, alcuni scienziati hanno deciso di sviluppate un innovativo sensore ottico in grado di rilevare virus, tossine e batteri in un tempo davvero ridotto a pochi minuti.
A presentare questo nuovo sensore ottico è uno studio condotto da ricercatori del Los Alamos National Laboratory coordinati da Harshini Mukundan. Nello specifico, gli studiosi hanno sviluppato un nuovo sensore ottico miniaturizzato per rilevare tracce di batteri, di virus e di tossine ma anche di altre sostanze, da vari campioni. Questi ultimi, includono cibo, liquido cerebrospinale, sangue e, ovviamente, acqua. PEGASUS è il nome che gli scienziati hanno dato al loro prodotto.
PEGASUS: il sensore ottico miniaturizzato vanterà numerose applicazioni
Si tratta di un sensore ottico che può essere facilmente utilizzato poiché non richiede attrezzature o accorgimenti particolari. Ciò vuol dire che essere utilizzato anche nelle regione più remote. Il sistema funziona mediante due fasi. In prima battuta il campione viene elaborato mediante un dispositivo microfluidico e, successivamente, viene caricato sul sensore miniaturizzato. Proprio su quest’ultimo avviene il vero e proprio rilevamento che è così sensibile da poter rilevare, in tempi molto ridotti, il tasso di presenza di un batterio o di un virus e, dunque, anche il rischio di infezione per gli esseri umani in un ambiente come una clinica, uno studio medico o un laboratorio. Inoltre, il sensore è anche in grado di discernere i batteri gram-positivi da quelli gram-negativi in soli 15-30 minuti.
Questo sensore ottico miniaturizzato rappresenta davvero qualcosa di straordinario ed altamente innovativo che, in futuro, potrebbe essere impiegato per migliorare la salute dei pazienti oltre che essere utile anche in altri settori come, ad esempio, nell’identificazione delle biomolecole o delle tossine alimentari.