Le barriere coralline sono formazioni tipiche dei mari e degli oceani tropicali e sono costituite da formazioni rocciose sottomarine biogeniche costituite ed accresciute dalla sedimentazione degli scheletri calcarei dei coralli. Nel mondo esistono circa 6.400 specie di coralli che si possono trovare nelle acque dolci anche se il loro habitat è rappresentato dall’oceano. Oggi, però, questo meraviglioso scrigno di biodiversità è sempre più minacciato dalle attività umane e dai cambiamenti climatici che ne ledono l’integrità.
Per tale ragione alcuni ricercatori giapponesi hanno deciso di trovare una soluzione a questo problema proponendo di coltivare cellule di corallo in laboratorio. Grazie a tale strategia essi sono riusciti a far crescere stabilmente una specie di corallo in laboratorio. Si tratta di un risultato mai ottenuto prima e che potrebbe rappresentare la scelta migliore per favorire il restauro delle barriere coralline messe in pericolo dai costanti e drastici cambiamenti climatici
.Lo studio che descrive questo successo appare sulle pagine della celebre rivista scientifica Marine Biotechnology e riporta la firma di un team di scienziati dell’Università di Kochi (Giappone). si tratta di una ricerca importantissima per la salvaguardia delle barriere coralline. Essi, nello specifico, hanno stabilizzato in laboratorio linee cellulari della specie di corallo Acrospora tenuisi che occupa soprattutto la regione oceanica dell’Indo-Pacifico e del Mar Rosso consentendo una crescita indefinita di tali cellule.
Si tratta di una scoperta davvero di notevole peso ecologico che potrebbe consentire, una volta per tutte, di proteggere e mettere al sicuro le barriere coralline, prezioso ecosistema ricco di biodiversità ormai sempre più in pericolo a causa del riscaldamento globale in atto.