Alla guida del Paese attualmente come ben sappiamo è presente un Governo presieduto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e da tutti i ministri scelti, questi ultimi hanno il compito di guidare un’Italia in preda ad una crisi storica, dal punto di vista sanitario prima e dal punto di vista economico dopo, la pandemia ha infatti colpito duro e in profondità, facendoci piombare in un periodo senza dubbio difficile.
Ovviamente, tralasciando al momento il campo sanitario, il Governo deve gestire una patata molto bollente dal punto di vista economico, dal momento che gli italiani attualmente non possono sopportare un carico fiscale troppo duro, però allo stesso tempo le casse statali non possono continuare a inaridirsi come già sta succedendo.
Questo contesto ha portato nei vari mesi al ritorno in auge della famosa Tassa Patrimoniale, una vecchia formula di tassazione che prevede un’imposta in virtù appunto del patrimonio, la quale anche ora sembrerebbe aver riscontrato un gran numero di sostenitori in Parlamento.
Per capire il perchè il suo ritorno è altamente probabile bisogna prima prendere in considerazione il tipo di Governo attualmente presente, ovvero un Governo Tecnico; esso in quanto tale, è composto da elementi altamente specializzati nel campo di competenza del Ministero affidatogli e soprattutto sono esterni a tutti le vicende e gli interessi politici, ciò in automatico si traduce in un palese disinteresse in una eventuale rielezione, che quindi rende in tal senso, più facile la presa di decisioni altamente impopolari, basti pensare ad esempio al Governo Dini, il quale portò alla riforma previdenziali e ai tanto famosi contributi, necessari per evitare un collasso del sistema.
A tutto ciò dobbiamo aggiungere anche la popolarità che l’idea ha assunto a livello Governativo, anche la Corte dei Conti ha espresso il proprio favore, sottolineando come tale tassazione, se opportunamente regolata, consentirebbe alle fasce forti del Paese di proteggere quelle deboli.