Si parla di allarme ambientale. Non solo le criptovalute vengono definite pericolose per gli investimenti e per l’assenza di norme che ne regolamentano il sistema. Ora è stato confermato che sono un vero e proprio rischio per l’ecologia. Pochi sono a conoscenza dell’impatto reale che i bitcoin hanno sull’ambiente. L’appello degli ecologisti è: fermiamoli prima che sia troppo tardi! Se non vogliamo accelerare la fine del mondo bisognerà che qualcuno prenda provvedimenti.
Si chiama Alex de Vries l’economista olandese che ha scoperto l’impatto che il Bitcoin ha sull’ambiente. Come tutti sanno questa e altre criptovalute utilizzano un sistema di estrazione definito mining attraverso il quale viene prodotta la moneta digitale. Pochi però sono a conoscenza di come questi potenti computer consumino tanta energia da mettere in serio pericolo la Terra.
Proprio de Vries, realizzando il Bitcoin Energy Consumption Index, è stato in grado di calcolare l’impatto che questa criptovaluta ha sull’ambiente. A fine 2017 i bitcoin consumavano esattamente 30 TWh ogni anno. Per rendere l’idea, un articolo pubblicato su il Giornale
, lo ha paragonato al consumo di energia dell’Irlanda. Proiettando questo dato ai livelli di produzione attuale dei bitcoin oggi si può tranquillamente paragonare al consumo energetico dell’intera Argentina.Sono dati che spaventano e che fanno comprendere perché molti odiano i bitcoin e l’amministrazione Biden sia poco favorevole al suo sviluppo sregolato. Janet Yellen, Segretario al Tesoro USA, avrebbe così commentato: “La quantità di energia necessaria per produrla è sconcertante“.
La domanda che sorge spontanea quindi è: quale futuro si prospetta per le criptovalute? Ovviamente l’idea drastica di Yellen per cui non ci siano prospettive in merito al Bitcoin pare essere troppo negativa. Ciò nonostante il problema dell’impatto ambientale e quindi di un reale rischio ecologico rimane. Non solo, ma nel tempo è molto facile che cresca visto i recenti consensi.
Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili per produrre i bitcoin. Tuttavia la mole di consumo potrebbe essere ridotta solo intervenendo sul processo di mining. Un enigma non facile da risolvere, ma farlo è della massima urgenza.