Il prossimo Pixel 6 potrebbe essere uno smartphone molto importante per Google. Secondo molti analisti, il device poterà al debutto una nuova componente inedita. Si tratta di un System-on-Chip pensato, sviluppato e realizzato direttamente da Mountain View.
Analizzando i codici sorgente di Android, i ragazzi di XDA Developers hanno scoperto nuovi riferimenti al SoC. Il nome in codice scelto per il progetto è “Whitechapel” mentre il codice di riferimento è GS101. La sigla iniziale GS potrebbe indicare Google Silicon, la nuova divisione dedicata alla realizzazione dei processori.
Considerando che Google non possiede stabilimenti per la produzione dei processori, la realizzazione vera e propria potrebbe essere affidata a Samsung. Report precedenti indicano che il SoC Whitechapel di Google sarà un chip ARM octa-core a 5nm.
Google renderà il Pixel 6 unico nel suo genere
Potrebbero essere presenti due core Cortex-A78 CPU, due core Cortex-A76 e quattro core Cortex-A55 mentre la GPU sarà basata sulla Mali. Considerando questa configurazione, possiamo aspettarci risultati in linea con la linea Qualcomm Snapdragon serie 7xx in termini di prestazione pura.
Tuttavia, in seguito alla collaborazione con Samsung, possiamo immaginare che Mountain View abbia sviluppato il proprio SoC partendo dalla base degli Exynos. Tuttavia, non si può escludere che BigG potrebbe aver essere partita da un figlio bianco per avere maggiore libertà progettuale.
I riferimenti al SoC sono presenti nell’Android Open-Source Project (AOSP), il codice che racchiude tutti i dati di Android. Il debutto del GS101 è previsto con l’arrivo di Pixel 6 e certamente sviluppare in casa il SoC permetterà un maggiore controllo sui propri device. Possiamo aspettarci un supporto maggiore agli aggiornamenti di sistema, potendo aggiornare tutti i driver fondamentali alle funzionalità di sistema.