Ancora una volta gli smartphone Android si rivelano non sicuri anche se a questo giro non è colpa ne del sistema operativo sviluppato da Google, ne dai i produttori dei dispositivi. La colpa è del processore usato ovvero di Qualcomm. In sostanza, tutti i telefoni che hanno all’interno un chip del genere presentano una backdoor che può portare attacchi in qualsiasi momento.
Secondo il rapporto di Check Point Research, lo scorso anno sono state rilevate ben 400 vulnerabilità presenti in uno dei sistemi del produttore di chip statunitense, lo Snapdragon Digital Signal Processor. Teoricamente tutte queste sono state risolte già del 2020, ma qualcosa è riuscita a salvarsi e riguarda la Mobile Station Modem. Come suggerisce il nome, si tratta di un chip per l’elaborazione, la gestione dei dispostivi e della rete wireless.
Smartphone Android a rischio
Il problema, come detto, è che questo chip è presente in tantissimi dispositivi. Si calcola che sia presente in almeno il 40% degli smartphone Android in circolazione. Apparentemente gli attacchi possono tranquillamente partire in qualsiasi momento se un hacker ha deciso di prenderti di mira.
L’attacco può partire attraverso componenti e periferiche di MSN grazie a un protocollo proprietario di Qualcomm. Si può usare un heap overflow ovvero un malintenzionato può semplicemente sfruttare un’app installata. Teoricamente Qualcomm sa già del problema è sta lavorando a un aggiornamento per risolvere, ma non è chiaro quando questo update dovrebbe arrivare e chi lo riceverà. Potrebbe essere già per giugno con la prossima patch di sicurezza quindi, ma dipende molto anche dai produttori Android a questo punto.