Dalla seconda metà di maggio partirà in Italia la sperimentazione della cosiddetta Certificazione Verde, che consentirà ai cittadini di potersi nuovamente muovere dopo mesi di fermo. Questa riunirà sotto un’unica dicitura tutta una serie di deroghe già oggi in vigore per tornare a viaggiare liberamente.
Il Green Pass, versione internazionale dell’omonimo italiano che sarà varato entro giugno dall’Unione Europea, consentirà non solo di muoversi all’interno delle diverse regioni Italiane, ma anche tra i vari Stati Europei. In cosa consisterà, precisamente?
La Certificazione Verde consiste nell’attestazione di avvenuto completamento del ciclo di vaccinazione anti-Covid (o dell’avvenuta somministrazione nel caso di vaccini monodose), della guarigione qualora si fosse contratto il Covid-19 o della negatività ad un tampone effettuato entro le 72 ore precedenti alla partenza.
Chi può offrire al cittadino il Certificato Verde in caso di avvenuta vaccinazione? Il documento deve essere rilasciato dall’Asl o dall’ente presso cui è stata effettuata la vaccinazione e deve obbligatoriamente riportare i seguenti dati:
Nel caso di avvenuta guarigione, invece, il documento dovrà contenere obbligatoriamente questi dati:
Questi due certificati hanno validità di 6 mesi dalla data di rilascio.
Infine, per quel che riguarda la certificazione di test con esito negativo, dovrà obbligatoriamente riportare:
Il possesso di una di queste attestazioni consentirà al cittadino di muoversi liberamente e senza dover offrire alcuna spiegazione anche tra regioni di colore differente, nonché fuori dall’Italia.