Sin dall’inizio dell’attuale pandemia da COVID-19 è stata messa in evidenza la presenza di una sorta di correlazione tra il sovrappeso o l’obesità ed il decorso più o meno grave della patologia causata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Oggi, un nuovo lavoro scientifico conferma l’esistenza di questa correlazione soprattutto per quanto riguarda i soggetti più giovani.
La ricerca in questione appare sulle pagine della autorevole rivista scientifica The Lancet Diabetes and Endocrinology e riporta la firma di un team di scienziati dell’Università di Oxford. Nello specifico, nel loro lavoro i ricercatori inglesi hanno tenuto in considerazione il peso corporeo dei partecipanti ed il loro BMI o Indice di Massa Corporea. Essi hanno preso nota del peso corporeo dei 6.910.695 soggetti partecipanti allo studio dei quali, 13.503 sono stati ricoverati in ospedale per COVID-19. Di questi ultimi, 5.479 sono morti a causa di questa patologia. Il rischio di morire a causa della COVID-19 era più alto man mano che l’indice di massa corporea aumentava e superava il valore di 23. In particolare, in caso di obesità, questo rischio aumentava del 4% in più rispetto a chi aveva un BMI inferiore a tale valore.
Inoltre, gli studiosi hanno anche notato che l’effetto dell’obesità sul rischio di COVID-19 in forma grave è massimo nelle persone tra 20 e 39 anni per calare poi, progressivamente, dopo i 60 anni. Ciò vuol dire che, soprattutto nei giovani, il rischio di sviluppare una forma grave, addirittura mortale, di questa patologia aumenta in caso di eccessivo peso corporeo. Per tale ragione, è fondamentale rispettare non solo le misure anti-COVID ma anche rispettare la nostra forma fisica cercando di non far aumentare il nostro peso corporeo soprattutto in questo periodo in cui dobbiamo stare, forzatamente, lontani dalle palestre.