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Mascherine: tra non molto potremmo farne a meno in Italia

Photo by Amin Moshrefi on Unsplash

Le mascherine sono il presidio che più di tutti ha aiuto in una certa misura a ridurre il tasso di contagi. Una barriera sottile, ma efficace se prodotta bene. Averla indosso tutti può giorni risulta fastidioso e anche chi capisce il motivo per cui va tenuta vorrebbe potersela strappare dalla faccia per non usarne più una. A breve la necessità di usarne dovrebbe diminuire drasticamente.

Secondo il viceministro della salute Pierpaolo Sileri, a 30 milioni di vaccinati si potrà evitare di indossare le mascherine all’aperto, perlomeno nel momento in cui non ci sono assembramenti. Per raggiungere questo target, metà della popolazione, non dovrebbe volerci molto. Già entro la fine di maggio dovremmo esserci arrivati.

Le parole dei viceministro: “Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio.”

 

Mascherine: tra Covid-19 e falsa sicurezza

Uno dei problemi dietro il non uso delle mascherine potrebbe essere quello del falso sentore di sicurezza. Già attualmente alcuni non usano il suddetto presidio, soprattutto i più giovani. Nel momento in cui arriverà un mezzo via libera per non poterle usare l’idee potrebbe essere quella che il virus è stato sconfitto dando origine a comportamenti non consoni alla situazione vanificando buona parte di quanto fatto finora.

È uno scenario che già si è visto di recente e anche nei mesi precedenti tra un’ondata e l’altra. I casi di contagi scendono e le persone si rilassano. Nel momento in cui 30 milioni di persone avranno ricevuto almeno una dose, la fetta più grande non vaccinata sarà quella dei più giovani, quelli che verosimilmente andranno in giro senza.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini