Può succedere a tutti di trovarsi in una situazione scomoda o pericolosa. Oxford Languages definisce lo stalking un “insieme di comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi, come minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della propria vittima“. Quindi potrebbe essere un uomo ossessionato da una donna o viceversa. Ma anche il titolare che vi ha preso di mira. In questi casi uno screenshot di WhatsApp alle chat inviate dal carnefice potrebbe essere utile. Ma se non dovesse bastare? Ecco che cosa si può fare.
Uno screenshot delle conversazioni di WhatsApp è una prova
In caso di stalking uno o più screenshot delle conversazioni inviate dal colpevole sono una prova. Secondo una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha ritenuto sufficienti queste prove per condannare una persona di stalking.
Tuttavia un giudice potrebbe avere qualche dubbio sulla veridicità delle informazioni portate. Infatti con le tecniche ad oggi disponibili chiunque potrebbe modificare graficamente in modo magistrale il contenuto di un messaggio WhatsApp. In questi casi allora tutto è perduto? In realtà no, c’è un’altra strada che si può intraprendere.
I tabulati delle conversazioni
L’altra possibilità sono proprio i tabulati delle conversazioni di WhatsApp. Grazie a questi si possono recuperare non solo i messaggi, ma anche tutti gli allegati che la vittima ha ricevuto. Sì, perché solo quest’ultima può farne richiesta in quanto serve uno dei due smartphone. A meno che il giudice decida di redigere un mandato.
Ad ogni modo, prima di quest’ultima opzione che non dipende dall’utente, ma dalla magistratura, meglio portare alla Polizia il proprio dispositivo. In questo modo gli agenti procederanno all’estrazione dei tabulati di WhatsApp così da essere utilizzati come prove inconfutabili.
Ci sono stati anche molti casi in cui WhatsApp si è rivelato la causa di problemi di coppia. Infatti potrebbe diventare uno strumento probatorio di tradimenti oppure di mancato sostegno economico al coniuge divorziato e così via. Da una semplice app di messaggistica, la più diffusa al mondo, WhatsApp si può trasformare in una prova forense.