Si torna a parlare di Chernobyl dopo le recenti comunicazioni sulla ripresa dell’attività di fissione nel nocciolo del reattore quattro. Il disastro di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile alle ore 01:23:45, a causato l’esplosione del reattore quattro della centrale; ciò che ne conseguì fu la fuoriuscita di una grande massa di materiale radioattivo, una mole mai vista fino a quel momento.
Per dare una misura dell’evento basti paragonare l’incidente all’esplosione della bomba di Hiroshima, 400 volte meno potente di quella avvenuta in Ucraina. Un disastro che coinvolse numerose nazioni, tra cui appunto: Ucraina, Bielorussia e le zone più occidentali della Russia. Le conseguenze furono terribili per tantissime persone; negli anni a seguire furono molti i casi di tumori e malformazioni causate dall’immensa quantità di radiazioni a cui furono esposti.
Chernobyl: aumentano le radiazioni
La notizia degli ultimi giorni è che dall’analisi sul reattore quattro risulta che siano ripresi ad aumentare le fissioni all’interno del reattore, aumentando cos’ anche le radiazioni. A spiegare cosa stia avvenendo è intervenuto Neil Hyatt, che delle pagine di Science ha fatto il punto della situazione spiegando che: “È come se ci fossero tizzoni in un barbecue“. A causare questo momento nelle sessioni potrebbe essere un problema legato al rivestimento del reattore che dovrebbe impermeabilizzare i resti dell’esplosione.
Gli esperti non escludono la possibilità di una nuova esplosione tuttavia la crescita del numero di fissione avviene in modo piuttosto lento; di conseguenza vi sono i tempi per un intervento tempestivo per evitare un aumento dei rischi. Esiste tuttavia, nel caso di mancato intervento, la possibilità di una nuova esplosione seppur di proporzioni nettamente più piccole rispetto a quello originale.