Sembra proprio che, dopo le innumerevoli polemiche e voci contrarie allo sviluppo della rete di quinta generazione, qualcosa sta cambiando. Sempre più operatori telefonici aderiscono alla rete 5G, come per esempio Fastweb, Iliad, TIM, Vodafone e WindTre. Ma ora anche le grandi aziende hanno scelto di supportarla. È il caso di Huawei, il colosso cinese delle telecomunicazioni che ha in mente un piano d’azione per “accendere” 1.000 fabbriche smart. Come? Grazie alla soluzione 5GtoB. A che pro? Accelerare il processo di industrializzazione della Cina.
Rete 5G: le parole di Ryan Ding
“Dopo più di due anni di test, il 5GtoB ha risolto molti punti critici della tecnologia e dell’ecologia industriale”, ha affermato Ryan Ding, direttore esecutivo di Huawei e presidente del business group. “Convertiremo alcuni dei siti in modelli da replicare su larga scala e collaboreremo con i nostri partner dell’intera filiera industriale per accendere 1.000 fabbriche smart della rete 5G”.
Per la Cina è fondamentale lo sviluppo della strategia ‘5G+ Industrial Internet’, citata anche nella relazione di lavoro del governo centrale per ben quattro anni consecutivi. Per giunta la China Academy of Information and Communications Technology, ha in fase di sviluppo più di 1.100 progetti “5G+ Industrial Internet”. Questi coprono 22 comparti: quello del cemento, quello automobilistico, petrolchimico, dell’acciaio, minerario e petrolifero.