Uno degli argomenti caldi del momento sono senza dubbio le criptovalute, nel dettaglio ovviamente il Bitcoin, la valuta decentralizzata regina che da anni ormai dirige l’andamento di questo particolare mercato.
Secondo molti infatti, il Bitcoin è il futuro, la criptovaluta è infatti molto apprezzata per le sue intrinseche caratteristiche, ovvero la sua decentralità, cosa che la rende impossibile da sottoporre alla regolamentazione di un Governo, unita al totale anonimato delle parti coinvolte in una transazione, senza dimenticare ovviamente il suo forte animo deflazionistico.
Tutto ciò nel tempo, ha portato molti investitori a crederci, tra cui anche il miliardario e imprevedibile Elon Musk, il quale, dopo aver rivelato di possederne una piccola quantità, ha anche implementato il Bitcoin come sistema di pagamento per comprare le auto Tesla, decisione seguita poi da un dietrofront clamoroso che ha fatto crollare il valore della criptovaluta.
Bitcoin di valore ma troppo inquinanti
Il motivo a detta di Elon Musk è stata la sopraggiunta consapevolezza che i Bitcoin inquinano troppo, cosa che al patron di Elon Musk non è piaciuta per nulla e che effettivamente da sempre divide gli esperti.
Dati alla mano effettivamente, i bitcoin a causa della loro infrastruttura necessitano di una grande potenza di calcolo per il funzionamento della blockchain, potenza che ovviamente si traduce in consumi di corrente elevatissimi, che per intenderci si traducono nell’interno consumo dell’Argentina, non a caso una transazione in Bitcoin equivale a circa 750.000 transazioni tradizionali, una discrepanza mostruosa.
Questa scelta di Elon Musk probabilmente farà riflettere, da sempre infatti il mondo digitale è stato diviso da questo contesto con figure di rilievo che hanno espresso un parere negativo al riguardo, prima di Musk infatti anche Bill Gates palesò la propria preoccupazione in merito al binomio Bitcoin-inquinamento.