Niente più bitcoin dunque, la domanda è però una; cosa a spinto il proprietario di Starlink e SpaceX a cambiare idea? A suo dire le difficoltà e il dispendio di energia che comporta il mining del bitcoin; la criptovaluta sarebbe dunque troppo inquinate per gli standard di Musk.
Quel che però lascia qualche dubbio
, specialmente conoscendo la lungimiranza del magante americano, sta proprio nella mancata previsione di ciò. È difficile pensare che, vista anche l’esperienza nel settore, questo tipo di considerazioni non siano state fatte prima. Inoltre ci sono altri due fattori da considerare.Musk, grazie alla vendita di una parte dei bitcoin presenti nel proprio wallet è riuscito a risollevare il bilancio trimestrale di Tesla. Un’altra coincidenza, se cosi vogliamo definirla, è che mentre Musk annunciava la propria retromarcia sui bitcoin, quasi in contemporanea, proponeva la possibilità di effettuar i pagamenti per Tesla con un’altra criptovaluta. La moneta in questione è il Dogecoin, la moneta virtuale che, negli ultimi mesi, ha registrato una crescita quasi esponenziale. Viene dunque da chiedersi se non si tratti, anche in questo caso, di un’operazione commerciale con obiettivi ben precisi.