Facebook e Instagram continuano ad essere ricettacolo di informazioni sul Covid, più o meno verificate. Ma in un momento storico così delicato l’approssimazione non è contemplabile, pertanto è importante procedere ad un’attenta analisi dei contenuti pubblicati per scovare eventuali informazioni non corrette o fuorvianti.
Nel corso dell’ultimo anno i moderatori delle due piattaforme hanno avuto un bel daffare in questi termini, e il bilancio svela ben 18 milioni di contenuti inappropriati eliminati dalle piattaforme.
Covid, sui social Facebook e Instagram pulizia di informazioni errate e fuorvianti
Per essere presenti sui social in questione, i contenuti devono rispettare i cosiddetti Standard della Community, che se non rispettati possono portare all’eliminazione di elementi dalla piattaforma.
Non solo Covid-19: le normative prevedono anche un intenso controllo su post, foto, video o altri contenuti riguardanti bullismo e molestie. Di questi sono 8,8 milioni di elementi ad esser stati rimossi da Facebook nel solo primo trimestre del 2021. Un dato in ascesa rispetto allo stesso periodo del 2020, in cui i contenuti rimossi erano 6,3 milioni. Un aumento dei post e dei media a sfondo violento? No, semplicemente “miglioramenti nella tecnologia di rilevamento proattivo” come rivela il report pubblicato da Facebook Inc. sul rispetto degli Standard della Community.
Lo stesso Guy Rose, Vicepresidente di Integrity, chiarisce “Il Covid-19 continua ad essere un importante problema di salute pubblica, per questo ci impegniamo a dare accesso alle persone ad informazioni autorevoli, comprese quelle sui vaccini“. In un momento così delicato, veicolare informazioni corrette anche sui canali social è fondamentale per non alimentare un dibattito sterile e intriso di fake news, ed è per certi versi rassicurante sapere che qualcuno se ne stia occupando (pur dietro numerose pressioni).