Da non molto tempo la NASA ha organizzato con l’ESA una simulazione che vedeva un asteroide di 140 metri a circa 50 milioni di chilometri dalla Terra che puntava direttamente su noi. I tecnici specializzati e gli scienziati avevano solamente una settimana di tempo per salvare la Terra e l’asteroide ci avrebbe messo 6 mesi per arrivare. A quanto pare, però, il progetto è andato a finire male.
Ora, tramite questi dati, si è potuto trarre delle conclusioni maggiormente precise che riguardano quello che dovremmo fare nel caso in cui dovessimo trovarci nuovamente in una situazione simile. La prima cosa da specificare che gli esperti hanno imparato è che 6 mesi, purtroppo, non sono abbastanza come preavviso.
Asteroide: per salvarci occorre decisamente più tempo
Paul Chodas, manager del Center for Near-Earth Object Studies della NASA e l’astronomo del MIT Richard Binzel hanno rilasciato delle dichiarazioni che non fanno ben sperare. “È quello che chiamiamo uno scenario di breve preavviso”
che è utile anche a preparare gli scienziati ad un possibile fallimento e a progettare più vie di fuga possibili. Nonostante però le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione, non è stata trovata nessuna alternativa.
Binzel dice inoltre a riguardo che “Il tempo è la merce più preziosa che potresti desiderare, se di fronte a una vera minaccia di asteroidi”, mettendo in evidenza come di vorrebbero almeno 10 anni per neutralizzare l’impatto di un asteroide che si sta schiantando sul nostro pianeta.
In questo senso il problema alla base è che non c’è neanche stata l’identificazione di tutti i corpi celesti che circondano la Terra. Infatti, nel 2005, è stato chiesto alla NASA di andare a rintracciare il 90% di questi ultimi che si trovassero avessero almeno 140 metri di diametro. Solo il 40% ne è stato tracciato, e anche per questo vederli con largo anticipo è difficile.