Ricordiamo che il rover, oltre una volta giunto nell’orbita del pianeta, dopo il viaggio spaziale, ha dovuto superare i cosiddetti “7 minuti di terrore“; con questo termine si intendo le fasi più critiche dell’avvicinamento al suolo marziano che si concentrano appunto in 7 minuti in cui anche le comunicazioni vengono interrotte.
Adesso dunque il Marte ospita sia i rover cinesi che quelli americani, iniziando ad inventare piuttosto affollato per un pianeta che è considerato “morto”. Il tutto ovviamente rientra nell’ottica di un piano più grande che vede come obiettivo ultimo quello di raggiungere il pianeta con un vero e proprio equipaggio.
Nel fra tempo però arrivano le prime immagini spedite dal rover cinese in cui vengono mostrati i primi passi compiuti. Adesso il rover è atteso da un lungo periodo di esplorazione e ricerca. Benché la Cina abbia mantenuto un forte riserbo sulle missioni del rover queste sono facilmente intuibili; è probabile che per scoprire eventuali segni della presenza d’acqua e studiare il terreno per scoprire di più sulla storia del pianeta. Non ci resta che augurargli buona fortuna.