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La discesa dei Bitcoin continua inesorabilmente tanto che ha perso più dell’11% rispetto a ieri andando sotto i 32.000 dollari a token, quasi 5.500 dollari in meno. Nel giro di un mese si è perso quasi il 50% del valore massimo visto che aveva raggiunto i 65.000 dollari il 14 aprile. Ovviamente non è l’unica criptovaluta che è crollata in queste ore.

Una situazione drammatica per gli ultimi arrivati a scommettere sui Bitcoin, un po’ meno per gli investitori di lunga data che hanno sì perso qualcosa, ma non sono andati in rosso. Il motivo dietro a questi crolli sono parzialmente colpa di Elon Musk, ma adesso soprattutto a causa della Cina.

Il paese in questione vuole spingere sulla propria moneta virtuale quindi sta cercando di vietare qualsiasi cosa legata alle criptovalute in generale. In Cina avviene la maggior parte del mining di Bitcoin e di Ethereum e quindi le azioni prese colpiscono tutti.

 

Bitcoin: il crollo continua

Il comitato cinese per la stabilità e lo sviluppo finanziario ha proprio individuato nel Bitcoin un qualcosa da regolamentare con severità per vietarlo in tutte le sue sfaccettature. Come detto, il motivo principale è legato all’intenzione di spingere sulla propria moneta virtuale, ma c’è un discorso sul danno ambientale. La Cina sta provando seriamente e ridurre le emissioni e compensare quelle che non si possono tagliare. Il mining delle criptovalute porta a un consumo elettrico enorme che va quindi a vanificare parte degli sforzi. Sarà interessante vedere questa caduta fino a dover porterà e quanto tempo ci metterà a risalire.

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