Per cercare di far crescere la neonata valuta il più possibile, la Cina ha deciso di spingere la propria moneta virtuale a discapito delle altre. Per farlo ha deciso di “invitare” gli operatori finanziari a non investire su criptovalute che non siano quella incentivata dal governo; le conseguenze di questa decisone, come anticipato, si sono ripercosse su tutte le monete digitali.
Per dare un0idea di quanto abbia pesato la decisone della Cina sul mercato delle criptovalute
basti pensare che il valore del Bitcoin è sceso del 15%; peggio e andata alle altre valute digitali, Ethereum ha perso il 22%, Ripple il 25% mentre Litecoin addirittura il 31%.In un solo giorno il mercato ha bruciato circa 359 miliardi di dollari, bilancio che sarebbe potuto essere anche peggiore visto che si era toccata la cifra da brividi di 690 miliardi. Il quadro genere delle criptovalute resta comunque ampiamente positivo nell’arco dell’intero anno. Prendiamo come esempio Ethereum, malgrado la perdita del 22% registrata in un giorno resta comunque una crescita annuale che si attesta sul 237%; insomma le monete virtuali sono le regine del mercato ma resta sempre il pericolo che questa bolla possa esplodere da n momento all’altro.