Il mondo delle criptovalute sta venendo sconvolto in questi giorni, sia per quanto riguarda i Bitcoin che per tutte le altre. A questo giro il motivo principale è da attribuire alla Cina che ha deciso di spingere con insistenza ai divieti in patria per tutto quello che riguarda queste valute virtuali. Un colpo durissimo è stato dato ai miner.
Diverse piattaforma per il mining di criptovalute, anche di Bitcoin, hanno smesso di operare proprio in Cina a causa delle azioni di governo. Questo ha spinto il crollo di ieri delle valute causando panico sul mercato. Se da un lato i nuovi investitori si sono ritrovati con una perdita pesante, qualcun altro sta festeggiando tutto questo.
Bitcoin, criptovalute e il mining
Il mining di Bitcoin, ma in generale di criptovalute anche se a seconda della monete vengono richieste operazioni diverse, è un problema per diversi aspetti. Uno di questi è il già discusso inquinamento dovuto all’enorme quantità di corrente elettrica che viene richiesta per portare a termine queste operazioni. Negli ultimi mesi si ècalcolato che a livello mondiale veniva usata più corrente elettrica rispetto a intere nazioni.
Saranno felici invece i videogiocatori e in questo caso si parla già di meno dei Bitcoin. Con questo duro colpo al mining in Cina, ovvero il paese dove si concentrano la maggior parte delle operazioni in questione, il mercato delle schede video potrebbe tornare ad essere vivibile. Attualmente è sostanzialmente impossibile mettere le mani su un modello sia di ultima generazione che delle precedenti. O si va a pagare in media il triplo o si compra un preassemblato, comunque sovrapprezzato, andando poi a rivendere gli altri pezzi.