Un nuovo studio fresco di pubblicazione rivela l’altissima efficacia dei vaccini Pfizer e Astrazeneca anche nei confronti della temutissima variante indiana.
Dopo l’outbreak verificatosi a marzo della variante inglese – mentre quelle sudafricana e brasiliana restavano piuttosto in sordina nel nostro Paese – ora è una nuova mutazione del virus a preoccupare i medici e i cittadini. Ma sembra che la soluzione sia già nelle nostre mani, ed è la prevenzione attraverso i vaccini attualmente in uso.
La ricerca ha permesso di confermare la potenza dei vaccini Comirnaty e Vaxzevria (rispettivamente delle case farmaceutiche Pfizer e Astrazeneca) anche nei confronti dell’ennesima variante del SARS-CoV-2. Lo studio è stato condotto dal Public Health England, dipartimento di salute pubblica inglese, e rivela l’efficacia delle due dosi del vaccino contro la variante indiana.
Per la precisione i dati sinora raccolti dimostrano che, dopo la seconda dose, Pfizer possiede un’efficacia dell’88% nel bloccare la comparsa dei sintomi da variante indiana del Covid-19.
La somministrazione di due dosi Astrazeneca invece risulta efficace nel 60% dei casi.
Le statistiche finora elencate riguardano la cosiddetta “real-world evidence”, ossia un risultato ottenuto con la somministrazione del vaccino sul campo (quindi nella popolazione reale) e non in laboratorio.
Anche il vaccino di Moderna è stato impiegato nella campagna di questi mesi, ma finora le somministrazioni non sono state un numero sufficiente da poter basare studi e ricavarne evidenze scientifiche. Man mano che aumenterà il numero di persone immunizzate con questo siero, sarà possibile definire con più certezza la sua percentuale di efficacia.