Niente più siringhe, punture e prenotazioni: a breve il vaccino anti Covid-19 potrebbe consistere in una banalissima pillola da mandar giù con un bicchiere d’acqua.
È questa la nuova frontiera della prevenzione e dell’immunizzazione contro il virus che tiene sotto scacco il mondo intero da più di un anno ormai, e che in alcuni Paesi sembra non voler retrocedere in alcun modo. Una campagna vaccinale di maggiori dimensioni, con uno strumento più spendibile e di facile distribuzione, potrebbe apportare enormi vantaggi nella lotta al SARS-CoV-2.
Anche nel nostro continente la somministrazione in compressa avrebbe una marea di vantaggi, e infatti sono molte le case farmaceutiche che si stanno muovendo in questa direzione. Tra le altre, spiccano due in particolare per la mole dell’investimento profuso verso questa risoluzione.
A sviluppare la pillola-vaccino ci stanno pensando su tutte due aziende farmaceutiche di diversa provenienza: la Oramed, israelo-americana, e la Premas Biotech,
indiana. Soprattutto quest’ultima, qualora arrivasse in tempi brevi alla fase dei trial clinici, potrebbe essere il punto di riferimento per l’India per uscire da questa ondata devastante di Covid e proteggere i propri cittadini al meglio, incluse le classi meno agiate.I vantaggi sarebbero innumerevoli, dal trasporto alla distribuzione e somministrazione. Attualmente i vaccini in commercio vanno tenuti in frigorifero durante lo smistamento nei vari territori, nonché prima dell’inoculazione delle dosi. Le temperature vanno dai -70°C richiesti dal vaccino Pfizer a temperature più accessibili per Astrazeneca e J&J, e questo rappresenta un limite enorme per le modalità di distribuzione.
Un vaccino in pillola non avrebbe particolari esigenze, potrebbe perfino essere distribuito nelle farmacie e arrivare così all’intera popolazione.
Inoltre, il Ceo di Oramed David Kidron ha rivelato che il vaccino in pillola sviluppato dalla propria azienda portrebbe addirittura essere più efficace di quelli attuali. Il motivo? Andrebbe a colpire ben tre proteine del virus, e non soltato la proteina spike.