La carenza di chip sta durando da mesi e si tratta di una crisi che ha colpito tutti i settori anche se alcuni li ha raggiunti solo di recente, come per gli smartphone. Nonostante questo scenario non idilliaco, c’è stato un aspetto che è rimasto stabile al posto di peggiorare, quasi come fosse bloccato. Ora non lo è. I prezzi sono iniziati a salire.
La carenza di chip ha portato i produttori di quest’ultimi ad aumentare il prezzo del prodotto tra il 10% e il 30% in questo secondo trimestre. Questo sta ovviamente portando all’aumento dei prodotti finali, cosa che in alcuni casi si è già visto, ma che dovrebbe ancora peggiorare in tal senso.
Sono oltre 30 le società di produzione che ha scelto questa strada a causa della carenza sempre per via dell’aumento del costo delle materie prime. L’aumento non ha interessato in egual modo ogni tipo di chip, ma cambia a seconda della loro funzione.
Carenza di chip: l’aumento dei prezzi
L’aumento dei prezzi medio è di circa il 20%. I semiconduttori dedicati ai segnali raggiungono tale aumento, i circuiti integrati di memoria e quelli di alimentazione hanno raggiunto il 30% in più. La carenza di chip interessa ovviamente tutti senza nessuna esclusione, bastì pensare che i problemi di produzione della PS5 hanno a che fare con dei chip da appena 2 dollari.
Ovviamente la carenza di chip si porta dietro un aumento del prezzo dei prodotti finali, ma questi per certi casi li abbiamo già visti anche se non è totalmente colpa del mercato. Un esempio sono proprio le console di ultima generazione che sono arrivare con il prezzo ufficiale giusto, ma poi sono state acquistate dai bagarini per rivenderle.