La prevenzione è l’arma più efficace per combattere il Covid-19. Non solo per evitare il contagio, ma anche quando si è contratto il virus. Infatti uno studio americano ha rivelato che prestare attenzione a 2 parametri permette di riconoscere un contagio grave e così salvarsi la vita.
Si sa che la reazione al Covid-19, a seguito di un contagio, è differente da persona a persona. Questo a causa di diversi elementi che richiederebbero molto tempo per essere debitamente spiegati. Alcuni affrontano la malattia come se congestionati da un semplice raffreddore con febbre. Altri invece se la passano davvero male e, pur avendo avuto un inizio con sintomi lievi, la malattia si aggrava così tanto da portarli alla morte. Ecco i dettagli per evitare, secondo le possibilità reali, che ciò accada.
Secondo uno studio americano, condotto dall’Università di Washington e pubblicato sulla rivista online Influenza, 2 parametri aiutano a prevenire l’aggravarsi del Covid-19 se contratto. Eccoli:
A porre l’accento su una possibile soluzione, volta a scongiurare ciò che non vorremmo mai accadesse a un paziente con Covid-19, è Nona Sotoodehnia. Esperta cardiologa e coordinatrice di questa ricerca ha dichiarato:
“Nelle fasi iniziali della malattia la maggior parte dei pazienti Covid non ha problemi a respirare, possono avere livelli di ossigeno nel sangue molto bassi, ed essere comunque asintomatici. Se i pazienti seguono le attuali linee guida, e chiedono aiuto solamente quando sviluppano problemi evidenti di respirazione, perdiamo quindi l’occasione di intervenire precocemente con le terapie salvavita attualmente disponibili“.
Intanto che attendiamo l’arrivo sia delle mascherine che uccidono il Covid-19 che del momento per vaccinarsi, occorre prestare più che la massima attenzione perché il rischio di contagio è reale e ancora molto alto. E se dovesse succedere il peggio, è bene controllare da subito i 2 parametri sopra indicati. Inoltre è necessario non aspettare l’aggravarsi della malattia per iniziare con le terapie domiciliari che prevedono l’ossigenoterapia e il desametasone.