Arrestate 8 persone a Torre del Greco per aver derubato le vittime tramite la tecnica del Vishing. Come sono andati i fatti? La banda di malfattori avrebbe incassato ben 97 mila euro monetizzando tramite bancomat. Al momento l’attenzione è focalizzata su 92 frodi. Nello specifico i truffatori, spacciandosi per dipendenti della banca, contattavano le vittime invitandoli ad accedere al proprio conto online. Ma non solo, perché per rendere il tutto più credibile, le prede ricevevano un sms e subito dopo una chiamata dai falsi operatori bancari. Questi, una volta ottenute le credenziali di accesso, prelevavano dai conti il denaro.
Vishing: il risultato delle indagini della Polizia
È stata la Polizia di Stato, al termine dell’attività investigativa finalizzata al contrasto dei crimini finanziari in danno di ignari correntisti bancari, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, a scoprire la truffa Vishing.
Tutto è scattato in seguito all’acquisto di un collier d’oro con pietre preziose. Il primo indagato, oltre alla collana, aveva acquistato anche svariate “gift card” per ben tremila euro. Solo dopo una perquisizione, la Polizia ha trovato un telefono dal quale è stato possibile prelevare i primi elementi indiziari. Secondo quanto emerso dalle successive indagini, la banda di truffatori riciclava il denaro dei prelievi anche in carte carburante, criptovalute come i Bitcoin, e in feste e cene al ristorante nella Capitale. Il denaro ottenuto con la truffa Vishing, veniva in poche parole depositato momentaneamente su altri conti correnti, per poi essere utilizzato in spese di lusso.