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Tesla punta sulle batterie LFP dopo la collaborazione con CATL

Tesla si è costruita una solida reputazione nel contesto del mercato per le auto elettriche. Un’autentica autorità, tanto da essere diventato in poco tempo il brand di punta del settore. Questa sua popolarità e la voglia sempre più sfrenata di sfrecciare su una silente auto elettrica sta portando i consumatori ad incrementare la domanda in vista dell’abbandono , ormai presagito come definitivo, delle auto endotermiche.

Per colmare le richiesta la big society con a capo Elon Musk sta investendo nell’acquisto di batterie LFP da affiancare alle già collaudate CATL, azienda con la quale esiste una solida collaborazione commerciale. Scopriamo subito quali sono le ultime novità in programma.

 

Auto Tesla con batterie LFP

Nella Gigafactory di Shanghai, il colosso Tesla Motors utilizzerà batterie LiFePo4, fornite da EVE Energy, per soddisfare la crescente domanda di veicoli elettrici che si sta attuando in Cina. Si tratta di moduli energetici al ferro-fosfato (LFP) economicamente vantaggiose ma aventi densità energetica minore rispetto alle già note controparti agli ioni di litio.

In Cina la compagnia utilizza da tempo i moduli LFP per la sua Model 3 Standard Range Plus. Questo consente di mantenere costi bassi sia in fase di produzione che di vendita al pubblico. Tesla ed EVE Energy lavorano a stretto contatto ormai da settimane per assicurarsi in tempo il mercato sia sul piano qualitativo che quantitativo dei prodotti al fine di regalare le prestazioni richieste da una vettura Tesla.

Ad oggi Elon Musk ha fatto sicuro affidamento sul produttore cinese CATL ma a questo punto è necessario creare nuove sinergie che puntino ad una maggiore forza commerciale e ad una sempre minore richiesta di denaro da parte degli acquirenti. Questo per la Cina mentre altrove sappiamo che le intese contano sul supporto di Panasonic ed LG Chem. Serviranno sei mesi prima di produrre i nuovi lotti in Cina, stando almeno a quanto conferito in via ufficiale da Reuters in riferimento alle Model 3 e Model Y.

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Pubblicato da
Anna Sorgona