Attualmente, i vaccini approvati in Italia prevedono la somministrazione di due dosi in un lasso di tempo abbastanza breve con eccezione il trattamento di Janssen che ne prevede solo una. Già da tempo si è parlato della possibilità di doverne fare una terza iniezione come richiamo a lunga distanza. Questa possibilità sta diventando sempre più concreta anche soprattutto a causa delle varianti di coronavirus.
Secondo il ministro della salute Roberto Speranza, si sta parlando sempre di più della necessità di una terza dove dei vaccini. Al momento non ci sono certezze su quando verrà fatta, ma si parla già, a livello non ufficiale, della fine dell’estate per i soggetti più deboli, quindi quelli più suscettibili al Covid-19, e poco più avanti per tutti gli altri.
Una novità importanza sarà la logistica dietro alla terza dose. Non assisteremo più a una mobilitazione come quella vista finora, ma si sta parlando di lasciare in carico la somministrazione dei vaccini ai medici di base. Questo renderà di fatto più semplice. Viene definita come una fase ordinaria e non più straordinaria come quella attuale.
Quando tutto questo prenderà forma non è dato saperlo. Ogni dato raccolto è importante per decidere i passi futuri. Già quello che sta accadendo nel Regno Unito è un campanello d’allarme sulle varianti. Per le varianti precedentemente più diffuse anche una sola dose offriva una protezione altissima mentre con quella indiana si parla di appena il 30%. Questo sta spingendo quindi per accelerare le seconde dosi.