In questi giorni è stato presentato un nuovo Decreto Legge al vaglio dell’Esecutivo guidato da Mario Draghi. Approvato nella sua interezza dal Senato ora attende l’esito della Camera. La proposta in oggetto non solo prevede l’eliminazione del Superbollo, ma introduce anche la detrazione fiscale totale del Bollo Auto, la tassa più odiata dagli italiani.
È stata Manuela Gagliardi, esponente di Coraggio Italia, a realizzare questa proposta. L’idea è quella di dare la possibilità, a un contribuente a partita Iva, di scaricare una tassa che colpisce anche le auto aziendali: il Bollo Auto. Oltre ad eliminare definitivamente il Superbollo. Ecco i dettagli.
Poter scaricare il Bollo Auto nella sua interezza a livello fiscale, sarebbe una buona opportunità per imprese e aziende. Ovviamente si parla di quei veicoli non intestati a un singolo privato, ma all’azienda.
Questo darebbe un ampio respiro per dare una spinta non solo a una ripartenza dell’economica piegata dall’emergenza Covid-19, ma anche alla produzione delle case automobilistiche. Infatti queste ultime hanno subito cali importanti sulle vendite dei nuovi modelli. Le flotte aziendali, tra l’altro, rappresentano un fatturato importante e poter scaricare al 100% il Bollo Auto sarebbe un ottimo incentivo per rinnovare il parco.
Il mondo del lusso non vede mai crisi economica, ma quello delle auto di alta cilindrata sì. Infatti, tutti coloro che desideravano togliersi lo sfizio di acquistare un’auto un po’ più potente, dall’introduzione del Superbollo, hanno cambiato idea. Togliere dal Bollo Auto questa tassa surplus potrebbe incentivare la ripartenza di un segmento che negli anni ha subito una forte svalutazione di mercato.
Chiaro è che la destinazione ultima sono le auto elettriche. Per questo il loro acquisto beneficia di agevolazioni tra cui l’esenzione al Bollo Auto. Tuttavia, se non si sta pensando all’eliminazione totale di questa tassa, molto probabilmente sarà introdotta a breve anche per i veicoli a emissioni zero.
Insomma, questo Decreto Legge sul Bollo Auto è in parte interessante, ma non risponde in modo pieno alle vere esigenze. Infatti chi soffre di più oggi sono le famiglie sulla soglia della povertà che preferirebbero utilizzare quei soldi per fare la spesa.