Il ritmo delle vaccinazioni in Italia è sempre più alto. Negli ultimi giorni, la media giornaliera delle immunizzazioni contro il Covid ha superato la quota strategica delle 600mila inoculazioni. Il farmaco maggiormente utilizzato per la campagna italiana è quello di Pfizer, vaccino dedicato tanto ai fragili, quanto agli anziani e alla popolazione più giovane.
Pfizer, effetti per il vaccino e differenze con AstraZeneca
La fiducia degli italiani per il vaccino Pfizer, in base ai sondaggi demoscopici, delle precedenti settimane è ancora molto alta. In linea di massima, i cittadini preferiscono di gran lunga il serio di Pfizer ad un possibile siero di AstraZeneca.
A spostare la preferenza verso Pfizer è la questione degli effetti collaterali, dopo le polemiche primaverili circa il farmaco prodotto da AstraZeneca. L’allarma per il siero inglese è poi rientrato nel corso delle ultime settimane, tanto è vero che grazie agli open day organizzati su tutto il territorio nazionale molte persone hanno scelto volontariamente AstraZeneca.
Per quanto concerne Pfizer, c’è da sottolineare che gli effetti collaterali sono del tutto speculari rispetto al vaccino inglese. Anche con il farmaco statunitense sono stati segnalati episodi – sempre in ordine infinitesimale – di trombosi. Nel Regno Unito, il ricercatore Pierpaolo Pellicori ha evidenziato tal genere di effetti collaterali anche con le vaccinazioni da Pfizer.
In base al rapporto tra effetti collaterali e benefici, il vaccino resta comunque la scelta più saggia da parte dei cittadini. Recenti studi in Regno Unito hanno evidenziato inoltre come Pfizer, così come AstraZeneca, siano più che efficaci contro le nuovi varianti del Covid, tra cui anche la varante indiana.