In Scozia si sono accorti di un altro problema legato al vaccino di AstraZeneca che sta andando a colpire soprattutto le persone anziane. Si tratterebbe, apparentemente, di un aumento del rischio di un disturbo emorragico. È una condizione lieve e curabile e si presenta spesso e volentieri dopo la somministrazione della prima dose e che non va confusa con i coaguli di sangue.
Nell’analisi dei dati legati alle vaccinazioni, e quindi come il Regno Unito la maggior parte sono state fatte con AstraZeneca, hanno cercato i dati relativi ai coaguli di sangue, ma anche ad altro come proprio il sanguinamento insolito, ma anche la porpora trombocitopenica idiopatica. I risultati hanno mostrati che i casi erano più alti in quelle persone che avevano ricevuto la prima dose. I generale il rischio è di circa un caso ogni 90.000 somministrazioni.
Attualmente la PTI si sta presentano con una maggiore incidenza, come detto, nei più anziani, in quelli con problemi di salute già appurati come diabete o malattie che colpiscono i reni. Non è il primo vaccino che causa questo effetto collaterale, ma si è giù visto con quelli contro l’epatite B, per esempio.
Si tratta comunque di numeri abbastanza bassi, ma avere scoperto tale possibilità permette ai sanitari di agire meglio nel momento in cui alcuni vaccinati presentano alcuni sintomi piuttosto che altri. Il rischio è molto più basso rispetto a quello a cui si va incontro sviluppando il Covid-19 il quale risulta essere di quasi 340 ogni 100.000 casi. Se anche il nome risulta più preoccupante, la reazione indesiderata è meno pericolosa dei coaguli di sangue e dei trombi.