Le varie criptovalute, in particolare Bitcoin, sono al centro dell’attenzione e si sono candidate per diventare una asset class, nonostante le varie contestazioni che stanno avvenendo nell’ultimo periodo. Fra questi, ci sono le banche centrali, le quali sembrano preoccupante circa la diffusione di strumenti finanziari, giudicati “altamente speculativi“.
Infatti, ad una domanda riguardante il Bitcoin, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha risposto in maniera decisamente secca, indicando che El Salvador, primo Stato in assoluto che ha garantito alla criptovaluta lo stato di corso di cambio, è sotto la sorveglianza del FMI.
Inoltre, sembra che lo stesso FMI abbia avvertito proprio ieri che l’adozione del Bitcoin come moneta a corso legale va a “sollevare una serie di questioni macroeconomiche, finanziarie e legali che richiedono un’analisi molto attenta”. Il portavoce del Fondo Monetario, Gerry Rice, ha detto che “le criptovalute possono comportare rischi significativi e per esse sono necessarie misure normative efficaci”.
Bitcoin e altre criptovalute in difficoltà: si muove anche Basilea
In questo momento, il Comitato di Basilea ha dato alcune indicazioni sulla detenzione di criptovalute da parte di soggetti bancari. Le sue regole vanno a determinare quelli che sono gli standard migliori a livello internazionale per quanto concerne la vigilanza sul settore finanziario. Nonostante ci sono tanti controlli a riguardo, il Comitato di Basilea ha comunque avviato un tentativo di regolamentazione del mercato, riconoscendo le criptovalute come una asset class.
Tuttavia, rimane l’elevata volatilità di questi potenti strumenti finanziari, e ciò fa sì che diventa un’affare assai rischioso. Intanto, il Bitcoin, che è la moneta digitale più nota, continua a muoversi sopra i 30mila dollari. Siamo lontani dai risultati di aprile, ma è comunque un ottimo numero.