Il programma cashback è arrivato ad un punto di svolta. Le prossime settimane potrebbero essere decisive per scoprire il destino di questa misura fortemente voluta lo scorso anno dal precedente Governo ed ora in bilico a causa della nuova maggioranza a sostegno dell’esecutivo.
Cashback, il destino dei rimborsi con un possibile stop
Come noto, dalle posizioni politiche, una parte della maggioranza del Governo Draghi ritiene la misura del cashback non utile per le casse dello Stato e soprattutto esosa nella sua posizione a bilancio. In totale, per il cashback è stato stimato un costo che lambisce la quota dei 5 miliardi di euro.
A fare da contraltare all’ingente spazio fiscale del programma dovrebbero esserci i possibili benefici. Il cashback è nato in primo luogo come uno strumento utile per far emergere l’evasione fiscale diffusa anche per le piccole spese del quotidiano e successivamente anche come una soluzione per la ripresa dei consumi nel post pandemia.
Una revisione del cashback potrebbe arrivare già nei prossimi mesi. In vista di quella che potrebbe anche essere una cancellazione definitiva del programma, gli italiani si chiedono ora quale sia il destino per i rimborsi in arrivo.
Su questo fronte ci sono da fare alcune considerazioni. Durante il primo semestre non dovrebbero esserci grandi pericoli. I rimborsi saranno regolarmente evasi e arriveranno sui conti correnti dei partecipanti già a partire dalle prime settimane di Luglio.
Nessuna preoccupazione anche per la seconda parte del programma, con scadenza al 31 Dicembre 2021. Alcuni dubbi, invece, sulla presenza del cashback nel 2022: dal prossimo Gennaio potrebbero essere cancellati i rimborsi per i pagamenti con carte di credito o di debito.