I vaccini più utilizzati in Italia sono Pfizer e poi AstraZeneca e sono di fatto quelli su cui si discute di più. Da un lato il trattamento anglo-svedese viene visto come quello più pericoloso a causa degli effetti collaterali gravi mentre quello americano ha registrato avere una mortalità più alta di quest’ultimo, ovviamente anche in proporzione alle dosi somministrate. Quello più pericoloso è un altro però.
Secondo l’ultima rapporto di farmacovigilanza dell’AIFA, il trattamento con un tasso di decessi sospetti dopo la somministrazione è di fatto Moderna. Si parla di 58 casi fatali che sono quasi un quarto rispetto ai 213 di Pfizer, ma se li confrontiamo con il numero di dosi usate la situazione è molto diversa.
Vaccini Covid-19: Moderna il più pericoloso
Pfizer sembra causare un caso fatale con un tasso di 0,96 su 100.000 dosi somministrate. È un numero bassissimo che deve fare anche i conti al fatto che il vaccino è dato anche ai più fragili, sia in termini di età che di altre patologie. Moderna invece ha un tasso di 1,99 ogni 100.000 dosi somministrate, più del doppio del rischio. A seguire ci sono i trattamenti di AstraZeneca e Janssen che hanno entrambi un rischio di 0,79 e i numeri parlano rispettivamente di 53 e 4 casi fatali.
Detto questo, l’AIFA distingue questi casi andando a certificare solo quattro casi in modo assolutamente correlabile alla somministrazione dei vaccini. Il 36,9% risulta indeterminato, il 57,8% non correlabile e il restate è indeterminato. Interessante vedere che il tasso di esito fatale è diverso da paese a paese però. Nel Regno Unito la media è di 2 casi ogni 100.000 dosi, negli Stati Uniti 1,7 e in Svizzera 2,3. In Italia, facendo la media tra tutti, è di 1,01.