Quando un’azienda legata al mondo degli schermi e dei display si avventura in un terreno nuovo come quello degli smartphone o dei dispositivi mobili, la riuscita del progetto non è mai assicurata. Eppure TCL, dopo appena due anni, con la sua seconda serie di smartphone è riuscita a raggiungere tanti altri competitor, con dei prodotti validi e all’avanguardia. Non fa eccezione questo TCL 20 Pro 5G, che porta un ottimo design, uno schermo piacevole e un software ben funzionante, ma che inciampa sui piccoli dettagli e sul piazzamento nel mercato. Scopriamolo quindi in questa recensione approfondita!

 

Design

Il profilo costruttivo di questo modello lascia a bocca aperta fin dall’inizio: troviamo un design che si adatterebbe benissimo ad un modello Pro per la fascia alta del mercato, con alcune soluzioni decisamente interessanti. La prima e anche la più visibile è la scelta di creare un retro piatto, senza camera bump. Si tratta di una soluzione che non vedevamo da tempo e che a dire il vero un po’ ci mancava.

Peso complessivo sotto ai 200 grammi e dimensioni di 73mm di larghezza, 164mm di altezza e soli 8,8 mm di spessore, per una costruzione solida e che trasmette un feeling molto positivo in mano: il retro è realizzato in vetro con il tratto distintivo degli ultimi smartphone TCL, ovvero il design opaco-lucido che divide la parte posteriore. Anche il frame laterale realizzato in metallo fornisce una sensazione assolutamente premium, e il display con bordo curvo conclude questa dotazione estetica di tutto rispetto.

Presente sul alto inferiore il connettore USB Type C, altoparlante, microfono e doppio slot (sim + sim o sim + micro SD); sul lato destro bilanciere del volume e pulsante di accensione; sul lato sinistro pulsante personalizzabile per le azioni quotidiane e infine sul lato superiore c’è il secondo microfono, sensore a infrarossi e jack da 3.5mm per le cuffie. Una dotazione abbastanza completa sotto tutti i punti di vista, anche se magari sotto il profilo audio si poteva pensare di inserire il secondo speaker sul lato superiore; la ciliegina sulla torta è il sensore di sblocco con l’impronta digitale sotto lo schermo. En plein per la prova sblocchi: 100 su 100 nel nostro test, con velocità di sblocco nella norma e una capacità di riconoscimento che ha mostrato una sicurezza impressionante.

 

Display

Il pannello di questo TCL 20 Pro 5G è un altro di quegli elementi che lascia un po’ interdetti: ottima la qualità generale di questo display curvo da 6,7″ in risoluzione FullHD+ e con tecnologia OLED, ma la differenza sta nei piccoli dettagli, come vedremo tra poco. La gestione dei colori e dei contrasti, grazie anche all’integrazione del software NXTVISION, dà all’utente la possibilità di sistemare tanti parametri e tante impostazioni. In più, il display curvo, tipicamente presente sui modelli top di gamma, rientra negli standard già visti, senza essere né troppo accentuato, né troppo poco. Ottima la luminosità (max 700 Nits, tipica 400 Nits), per una visibilità ottimale anche sotto la luce esterna.

Ma veniamo ai due difetti che compromettono un display altrimenti perfetto: il primo di questi è il refresh rate. Nel 2021, per un telefono di questa fascia, vedere un refresh rate fermo a 60Hz è un elemento su cui difficilmente si potrà passare sopra, sia nel corso di una recensione che durante l’utilizzo. A fronte di un software che riesce a fornire un’esperienza fluida e appagante, il display rappresenta un punto di blocco per l’occhio più allenato. Chi proviene da un display a 90Hz o 120Hz noterà inevitabilmente la differenza. Inoltre, il secondo difetto è forse anche più evidente del primo: il display curvo non è sempre facile da gestire sia in fase di costruzione che poi di calibrazione colori e angoli di visione. Quello che accade con questo modello è che il pannello, in corrispondenza dei bordi curvi, mostra dei colori diversi e meno luminosi rispetto alla parte centrale. Si tratta non tanto di un difetto di progettazione o di costruzione, ma proprio di una caratteristica del pannello, che probabilmente non riesce a gestire correttamente un angolo di visuale di quel tipo. Messo accanto ad un altro display curvo che ho sotto mano, come quello di OnePlus 7T Pro, la differenza risulta ancora più evidente.

 

Prestazioni e utilizzo

Più avanza la tecnologia e più ci si rende conto che la differenza tra processori si assottiglia: vedere quindi uno Snapdragon 750 5G a bordo del device non dovrebbe far storcere il naso in senso assoluto. I 6GB di ram e i 256GB di memoria interna (oltretutto espandibili), forniscono una buona dose di prestazioni in generale e soprattutto l’elemento software (con Android 11 e TCL UI 3.0.3CG1) si conferma ancora una volta ottimo sotto il profilo della personalizzazione della velocità di gestione. L’interfaccia è pulita, scorrevole e ci si abitua facilmente alla sua grafica, molto simile a quella di Android liscio. La presenza dei bordi curvi inoltre ha dato modo all’azienda di inserire tutta una serie di skill per le notifiche e per le gesture, personalizzabili e attivabili direttamente dall’utente.

La considerazione che si deve fare e che emerge è il posizionamento del device: con i suoi 549€ di listino gli utenti si aspettano un processore top di gamma e non medio gamma, anche se per l’utilizzo generale può andare bene anche il 750 5G. Anche la ram, con i suoi 6GB, basta per la maggior parte di utilizzi, ma il mercato si dirige verso una dotazione tra gli 8 e i 12GB (sempre in relazione alla fascia di prezzo 500-600€).

Buone le prestazioni nei giochi, soprattutto considerando che lo schermo non può superare i 60Hz, anche nei giochi più pesanti. La Adreno 619 svolge un ottimo lavoro in questo segmento, garantendo prestazioni nella media senza doversi preoccupare per qualche gioco occasionale.

Sotto il profilo della connettività abbiamo l’ormai famoso e immancabile modulo 5G (Downlink 2,737 Gbps, uplink 625 Mbps), NFC, Bluetooth 5.1, Type C 2.0, A-GPS (supporto GPS L1+L5), BeiDou, Galileo, GLONASS e GPS. Il grande assente è il WiFi 6, uno standard ormai tra i modelli di fascia più elevata e sempre più diffuso nelle case degli italiani.

 

Fotocamere

Quattro le fotocamere posteriori di questo device che, come già detto, sono a filo con la scocca posteriore disposte in verticale. Troviamo:

  • Fotocamera OIS 48MP Sony, PDAF, lente 6P, apertura F1,79, dimensione del sensore 1/2″, dimensioni dei pixel 0,8 μm, campo visivo di 79°, Sony IMX582, OIS (Optical Image Stabilization)
  • Fotocamera ultra grandangolare da 16MP, FF, lente 5P, apertura F2,4, dimensione del sensore 1/3″, dimensione dei pixel 1,0 μm, campo visivo di 123°
  • Fotocamera macro 2MP, FF, lente 3P, apertura F2,2, dimensioni del sensore 1/5”, dimensioni dei pixel 1,12 μm, campo visivo di 83°
  • Fotocamera di profondità 5MP, AF, lenti 3P, apertura F2,4, dimensioni del sensore 1/5”, dimensioni dei pixel 1,75 μm, campo visivo di 85°
  • Acquisizione video: 4K@30FPS, 1080P@60/30FPS

Sul lato frontale, all’interno del pin hole centrale dalle dimensioni non troppo contenute, c’è una fotocamera da 32MP (FF, lenti 5P, apertura F2,45, dimensioni del sensore 1/2,8”, dimensioni dei pixel 0,8 μm, campo visivo di 80,4°).

Non male la gestione della fotocamera, che risulta buona sia sul fronte di quella principale che su quella grandangolare. Come al solito il sensore di profondità e quella amcro fanno più numero che altro, mentre la fotocamera per i selfie rende sorprendentemente bene anche in situazioni di luce più scarsa. Rimane in ogni caso una resa in linea con i suoi concorrenti diretti nella fascia dei 300€ più o meno, senza avvinarsi troppo invece alla fascia dei 549€ nella quale si propone. Buona anche la resa video, che permette una registrazione fino a 4K a 30FPS (mancano i 60fps), per una buona velocità di messa a fuoco e una buona stabilizzazione ottica dell’immagine. La resa dei colori è molto naturale, tranne che per la fotocamera grandangolare, la cui resa è diversa rispetto alle altre lenti.

 

Batteria

Anche sotto il profilo della batteria ci sono dei lati positivi e degli aspetti invece che lasciano un po’ interdetti: i 4500mAh presenti a bordo bastano per una tipologia di uso medio fino a fine giornata. Se però si comincia a giocare o a usare applicazioni più pesanti non si arriverà a fine giornata. Peccato per la ricarica rapida a 18W: il device si ricarica da 0 a 100% in circa 2 ore. Si tratta di un dato un po’ fuori contesto nel 2021, dove ci sono device che costano la metà e si ricaricano in meno di 1 ora. Buono in compenso il supporto alla ricarica Wireless a 15W. Certamente è ancora più lenta di quella cablata, ma comunque è un’ottima feature di cui tenere conto in fase di acquisto.

 

Conclusioni e rapporto qualità-prezzo

Il prezzo di questo device, ben 549€ di listino, è forse l’aspetto che mi sentirei di criticare maggiormente. Tutti i piccoli difetti evidenziati nel corso della recensione infatti non sarebbero stati tali su un telefono di fascia inferiore. Ma le recensioni vanno adattate anche con confronti con prodotti della stessa fascia: in questo caso TCL 20 Pro 5G è un ottimo device posizionato male nel mercato odierno. Se amate i display curvi e dai colori eccellenti, un design perfetto e il supporto al 5G, magari in occasione di qualche sconto potreste prenderlo in considerazione (intorno ai 350€). Se invece necessitate di un telefono dalla durata della batteria molto estesa, un camera phone o di un device per il gaming, allora sarebbe meglio pensare a qualche altro modello.

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