Nessuno ha idea di quanto il dark web sia vasto, ma ciò che tutti possiamo immaginare è che, senza dubbio, qualcuno possa aver tentato di vendere Green pass falsi e dosi di vaccino non a norma. Per fortuna però i finanzieri del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche impegnati nell’operazione “Vax Free” hanno individuato e sequestrato 10 canali e account Telegram. Questi rimandavano ad account anonimi su specifici ‘Marketplace’, tramite i quali era possibile parlare con il venditore e procedere all’acquisto dopo aver pagato con criptovalute.
Vaccini: attenti alle truffe del dark web
A coordinare l’indagine del IV Dipartimento (Frodi e tutela del consumatore – Cybercrime) della procura di Milano vi è il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dai sostituti procuratori Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti. Questi si sono serviti degli strumenti di investigazione di ultimissima generazione Bot e Avatar, combinati ad un innovativo e dinamico monitoraggio “real time” della rete da parte della Guardia di finanza.
“Il nuovo business criminale – spiegano gli investigatori delle fiamme gialle – si è focalizzato soprattutto sulla vendita di Green pass contraffatti, riportanti falsi dati identificativi del vaccinato, il relativo QR Code, appositamente generato, nonché il numero che contraddistingue il lotto di origine della prima e della seconda dose di vaccino. I falsi Green pass erano recapitabili, secondo quanto ingannevolmente assicurato dai cyber-criminali, anche a chi risiede in paesi extra Ue (Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera)”.
Folle da pensare, ma gli utenti che si sono registrati sui canali illegali sono moltissimi. Cosa li spinge ad acquistare nel dark web? Senza dubbio i costi bassi dei vaccini e dei Green pass, che variano dai 110 ai 130 euro, con garanzia di anonimato, tracciabilità della spedizione, imballaggio a temperatura refrigerata, certificazione di avvenuta somministrazione del vaccino.