Il programma cashback è stato ufficialmente bloccato. Come previsto nell’ultimo Decreto pubblicato il 30 Giugno, nel secondo semestre dell’anno non sarà più possibile accumulare i rimborsi del 10% su tutti i pagamenti effettuati con carta di credito e con carta di debito. Un misura, questa dello stop, che ha lasciato basiti non pochi cittadini.
Cashback, la posizione dei cosiddetti furbetti del rimborso
Nel corso delle precedenti settimane, il cashback è stato al centro di numerose polemiche. Se la discussione politica si è incentrata quasi esclusivamente sul rapporto tra costi e possibili benefici della misura, negli uffici dell’Agenzia delle Entrate sono giunte segnalazioni relative ad alcuni soprusi da parte degli stessi partecipanti al programma.
Un’attenzione particolare sotto questo punto di vista è stata riservata al famoso super rimborso dal valore di 1500 euro. Il bonus, garantito ai primi 100mila italiani che hanno effettuato più pagamenti con moneta digitale e carte, ha aperto la strada ad alcuni furbetti.
Sono stati inseriti nella categoria dei furbetti del cashback tutti coloro che effettuavano spese di poco valore (spesso centesimi) soltanto per accumulare movimenti utili per scalare la classifica. Nei primi mesi del programma, coloro che erano nelle posizioni più alte della graduatoria viaggiavano ad una media di 30 acquisti al giorno.
La tecnica degli acquisti dilazionati è già ora sotto la lente d’ingrandimento degli esperti. Anche con programma chiuso, potrebbero esserci dei controlli a campione prima dell’invio dei rimborsi da 1500 euro. In caso di soprusi accertati, sarebbe dichiarato inammissibile la richiesta di cashback da parte dei partecipanti.