Di solito si guarda al Regno Unito come paese da cui prendere dati per quanto riguarda le vaccinazioni, ma per certi versi per noi è più importante Israele. In quest’ultimo hanno usato esclusivamente Pfizer, il vaccino finora considerato più efficace. Proprio dal suddetto paese arriva una novità non positiva sul trattamento in questione.
I nuovi dati forniti dal ministero della salute israeliano indicano che la protezione offerta dal vaccino di Pfizer è più bassa di quella identificata dai precedenti studi. Si parla di un 64%, assai meno rispetto a prima e solo poco più di quanto offerto dal vaccino di AstraZeneca. Contro altri cappi, come quello Alpha, la protezione era del 94%.
Le parole dello scienziato Yaniv Erlich: “Brutte notizie in arrivo stamattina da Israele. Il ministero della Salute riferisce che l’efficacia di Pfizer per la protezione contro la variante Delta scende al 64% dal 94% contro altri ceppi. Ciò ha importanti implicazioni per l’immunità di gregge e la capacità del virus di evolversi ulteriormente”.
Da un lato ci si aspettava già numeri del genere visto quanto sta succedendo in giro per Europa a causa della variante Delta. Molte persone già vaccinate con entrambe dosi stanno sviluppano casi sintomatici di Covid-19, ma bisogna sottolineare come l’efficacia nell’impedire casi gravi è comunque alta. In sostanza, il vaccino di Pfizer, come il vaccino di Moderna, risulta essere l’arma migliore per cercare di uscire dalla pandemia. Allo stato attuale ci vorrà forse di più di quanto preventivato prima, il problema è il rischio di quello che potrebbe succedere di nuovo.