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Di recente si è parlato di come il vaccino di Pfizer sia meno efficace del previsto contro la variante Delta. La sua efficacia è apparentemente del 64% dopo due dosi, ovvero il 30% rispetto alla protezione contro alla variante Alpha. Il risultato è che nonostante le due dosi ricevute da una persona, il rischio di sviluppare con un caso sintomatico di Covid-19 è alto.

Questo è un problema, ma al tempo stesso bisogna anche considerare altro. Il vaccino di Pfizer è in grado di evitare i casi più gravi del Covid-19 con un tasso del 93%; nel senso che i casi gravi sono diminuiti di questa percentuale e non che una volta contagiati si ha il 7% di rischio di sviluppare un caso grave.

Pfizer: l’arma migliore contro il Covid-19

Il risultato di questa combinazione è il fatto che il sistema sanitario dei paesi più avanti con le vaccinazione, soprattutto con Pfizer, e che stanno comunque facendo i conti con la variante Delta non sono sotto pressione. Si tratta di un’ottima notizia che farà affrontare i paesi in modo diverso una nuova ondata. Molti paesi europei, di fatto, potranno fare a meno delle misure usate finora nonostante l’aumento dei contagi.

Ovviamente non abbiamo a disposizione solo il vaccino di Pfizer, ma c’è anche Moderna il quale risulta solo leggermente meno efficace nel prevenire i casi più gravi; la percentuale oscilla tra l’85 e il 90%. Per quanto riguarda AstraZeneca la situazione è più complicata visto che la protezione è del 65%. Questo vuol dire che in Italia l’aumento dei contagi dovrebbe portare a minori decessi di quelli che sta registrando attualmente il Regno Unito.

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