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Si continua a parlare di terze dosi e a questo giro a sollevare la questione non è che il co-fondatore di Moderna. Secondo quest’ultimo, la dose di richiamo sarà sicuramente necessaria per poi andare avanti con una vita normale. Se di fatto è anche vero che il trattamento in questione garantisce una protezione di anche diversi anni per una persona, l’efficienza cala e per questo serve ridare una nuova spinta.

Questo nuovo commento arriva anche dopo quanto successo in Israele. La perdita di efficacia del vaccino di Pfizer contro la variante Delta suggerisce il bisogno di un richiamo. Moderna non è leggermente meno efficace dell’altro vaccino a mRNA quindi risulta ovvio che anche in questo caso servirà la terza dose.

Moderna: la terza dose per combattere le varianti

Le parole del co-fondatore di Moderna, Derrick Rossi: “Con un virus endemico, potrebbe non sorprendere che abbiamo bisogno di un colpo di richiamo ogni anno. I sistemi immunitari fanno quello che fanno, sono bravi a farlo a breve termine, ma l’immunità diminuisce con il tempo, e specialmente con l’emergere di varianti più trasmissibili e potenzialmente più mortali.”

Un altro discorso che si è fatto praticamente dall’inizio dell’introduzione dei vaccini Covid-19 e la modificazione di quest’ultimi. Le diverse case farmaceutiche, quindi anche Moderna, hanno subito detto come creare versioni alternative dei vaccini attualmente utilizzati risulterà più semplice quindi in futuro ci aspetteremmo trattamenti modificati. Attualmente però non è stato detto molto in merito e ci si sta iniziando a chiedere se effettivamente stanno riuscendo nell’intento.

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