Quel che è fatto è fatto. Siamo a Luglio e l’unica cosa che possiamo fare ora è gustarci l’estate, ma anche prestare attenzione alle truffe che come al solito circolano alla velocità della luce. Stando ai dati di Airbnb, le prenotazioni sono aumentate dal 33% nell’estate 2019 al 53% per quella 2021, mentre il turismo rurale è passato da un 21% nel 2019 al 37% di quest’anno. Ciò significa che per ogni casa vacanza affittata vi è un rischio in più di imbattere nelle truffe online.
Secondo l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano e da Nielsen, lo scorso anno 30 milioni di italiani hanno effettuato almeno un acquisto online nel settore dei viaggi, (quasi 7 utenti su 10). Tale aumento ha portato anche la crescita di segnalazioni per reati informatici (142% rispetto all’anno precedente).
“Nonostante gli oltre 5,6 milioni di annunci disponibili, i tentativi di truffa sono estremamente rari e un team di assistenza è disponibile 24 su 24 a supporto degli ospiti. La riprova è che le frodi più comuni avvengono su altri siti e il nome di Airbnb
è utilizzato per adescare la potenziale vittima perché è un brand che tranquillizza”, spiega Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. “E’ importante che sia i contatti tra host e guest sia i pagamenti avvengano sempre all’interno del nostro sito o dell’applicazione, come indicato dai nostri termini di servizio. Airbnb infatti trattiene la somma al momento della prenotazione, riversandola al padrone di casa solamente 24 ore dopo l’avvenuto check in”.