Musk ha espresso il suo pensiero durante una recente apparizione in tribunale, per difendere l’acquisto di SolarCity da parte di Tesla nel 2016, che all’epoca era di proprietà dei suoi due cugini, Lyndon e Peter Rive. Si presume che si trattasse di un conflitto di interessi. All’epoca Musk possedeva una quota del 22% nella società. Alla domanda sul suo ruolo di CEO di aziende così importanti e influenti Musk ha dichiarato: “Lo odio. Piuttosto preferirei di gran lunga dedicare il mio tempo al design e all’ingegneria, che è ciò che mi piace fare di più”, aggiungendo: “Non voglio essere il capo di niente.”
Queste dichiarazioni apparentemente quasi esilaranti, sono in contrasto con quanto dichiarato in tribunale in un primo momento. Non solo sono in contrasto con quanto detto in precedenza, ma ledono anche la strategia di difesa adottata dall’avvocato di Elon Musk. L’avvocato, infatti, ha mostrato un video in cui Musk parla della sua passione per tutte le sue società. Nel video, Elon dichiara anche che non vorrebbe che nessuno prendesse mai il suo posto. Una volta ha anche dato al suo direttore finanziario il titolo di “master of coin
” – un riferimento a Game of Thrones della HBO.Musk parla spesso dei suoi titoli che definisce “insoliti“. Sono per lo più battute che riflettono il suo senso dell’umorismo. “Penso di essere divertente”, ha proseguito. L’attenzione dei media che ne deriva spesso gioca a vantaggio di Tesla. “Se siamo un po’ ironici, le persone scriveranno storie su di noi e l’azienda può risparmiare sulla pubblicità”. Il processo, tra l’altro, era stato originariamente programmato per marzo dello scorso anno, ma è stato rinviato a causa della pandemia. Daniel Ives, analista di Wedbush Securities, ha definito l’acquisizione, oggetto di questo processo, un “chiaro occhio nero” per Musk e Tesla, in gran parte poiché SolarCity non è fonte di profitti. Dunque le dichiarazioni di Elon Musk potrebbero essere più che semplice ironia.