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Ormai non è una novità che Pfizer stia spingendo attivamente per far approvare una terza dose, ma c’è un problema. Attualmente questa situazione si sta trasformando in una vera e propria battaglia con l’arrivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si è espressa contraria. Secondo quest’ultima, è impensabile parlare di una nuova dose di richiamo quando la popolazione più vulnerabile non è ancora stata vaccinata.

Anche l’EMA, l’Agenzia europea del Farmaco, ha espresso un parere contrario semplicemente giustificando il fatto che attualmente non sembra esserci una necessità per una dose di rischiamo. Detto questo, la parte chiave è proprio il fatto che si parla di adesso mentre per il futuro potrebbe invece servire, soprattutto visto uno scenario in cui si dovrà avere a che fare forse con altre varianti.

 

Pfizer: la situazione per una terza dose

C’è anche da sottolineare come una terza dose è già prevista in alcuni paesi per alcuni casi particolare, come appunto le persone più vulnerabili al virus a causa di un sistema immunitario più compromesso.

Le parole di un immunologo, Sergio Abrignami: “Una eventuale terza dose di vaccino contro Covid-19 potrebbe essere fatta per due motivi. Quando c‘è evidenza che la memoria immunologica indotta dalle due dosi di vaccino sta decadendo a un livello tale per cui a un certo punto i vaccinati non sono più protetti e sono esposti alla reinfezione oppure perché emerge una variante più diffusiva di quelle in circolo che non è più ben riconosciuta dai vaccini e le persone, pur avendo completato il ciclo vaccinale, sono esposte a forme severe di malattia.”

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