Come con tutti gli altri vaccini Covid-19, anche quello di Johnson & Johnson ha adesso bisogno di un aggiornamento del foglietto illustrativo. Sia l’EMA in Europa che la FDA negli Stati Uniti hanno concluso che i dati finora analizzati provano che c’è un rischio prima non preventivato. Si tratta di una reazione neurologica, un effetto collaterale grave seppur molto raro.
I vaccini di AstraZeneca e di Johnson & Johnson, quindi entrambi quelli a vettore virale, possono causare tale effetto collaterale. Si tratta della sindrome di Guillain-Barre che è di fatto un disturbo del sistema immunitario che colpisce i nervi e che può portare una debolezza generalizzata muscolare che nei casi più gravi porta a paralisi. Come detto, il rischio è basso, ma concreto, una reazione avversa già vista in altri vaccini prima della pandemia.
Negli Stati Uniti, il paese che più di tutti ha usato il trattamento di Johnson & Johnson tra gli altri vaccini, ci sono state 13 milioni di somministrazioni del suddetto. I casi registrati in tutto sono stati 100 quindi un’incidenza di un caso ogni 130.000 dosi somministrate. In generale, nel paese vengono sviluppati circa 6.000 casi del genere ogni anno.
Difficile dire come questo aggiornamento, come quello degli altri vaccini, cambierà i piani vaccinali che utilizzano Johnson & Johnson. Quest’ultimo è stato uno dei trattamenti più attesi in quanto si tratta di un monodose, quindi che elima metà del lavoro necessario all’immunizzazione di una persona, e che richiede una logistica molto più semplice visto la bassa temperatura necessaria per conservarlo.