Non sembrerebbe essere agevole ultimamente il periodo delle criptovalute, le quali insieme al Bitcoin capofila starebbero infatti attraversando un momento di magra. Le quotazioni sono in periodo di correzione e i volumi di trading risultano in netto ribasso.
Alcuni tra i più importanti exchange come Kraken, Coinbase e Binance hanno registrato una discesa parti al 40% nel solo mese di giugno. Molto probabilmente la colpa potrebbe essere attribuita all’appeal ridotto che è stato esercitato dai prezzi più bassi e della minore volatilità. Da ricordare infatti che nel mese di giugno il prezzo del Bitcoin è arrivato a toccare il prezzo minimo di 28.908 dollari, chiudendo così in calo del 6%. Una flessione c’è stata anche per quanto riguarda il volume massimo giornaliero di scambio, con 138,2 milioni di dollari il 22 giugno.
Criptovalute: il calo analizzato da Pervalle Global
Pervalle Global commentava in una delle sue note della colpa da attribuire esclusivamente alla Cina, che nelle scorse settimane avrebbe compiuto dei movimenti particolari per provare a reprimere l’ecosistema criptovalutario. “Il giro di vite cinese ha causato molta paura, che si sta ora riflettendo nei mercati“, queste le dichiarazioni di Teddy Vallee, chief investment officer di Pervalle Global. “L’ecosistema degli asset digitali ha ricevuto un pugno in faccia, quindi attualmente è contro le corde, invece di combattere al centro del ring. Di solito, quando si hanno grandi svendite, i partecipanti sono abbastanza timorosi e ritirano le loro fiches“. Vallee ha poi continuato aggiungendo che non sta ancora notando grandi flussi di ritorno dagli scambi, i tassi di finanziamento risultano ancora negativi mentre il numero di nuovi portafogli è esiguo.